Sempre più frequentemente si discute di Smart Working, ma spesso con accezioni diverse e confuse: telelavoro, rivisitazione degli spazi fisici anche in ottica phygital, lavoro collaborativo in community online… Personalmente ho proposto questa definizione:  “lo Smart Working è l’approccio innovativo all’organizzazione del lavoro che si caratterizza per flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari di lavoro e degli strumenti, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”. Tuttavia, riusciamo forse ad arrivare ad una ancora migliore comprensione del fenomeno se spostiamo l’attenzione dallo smart work inteso come modo di lavorare, allo smart worker, inteso come colui (o colei) che lavora in modo smart.

La questione allora diventa: chi è lo smart worker? Secondo l’originale visione esposta in maniera estremamente chiara nel volume SMART WORKING & SMART WORKERS. Guida per gestire e valorizzare i nuovi nomadi di Tiziano Botteri e Guido Cremonesi , lo smart worker è un individuo che lavora in modo nuovo rispetto ad un passato stanziale: lavora dove vuole e quando serve, non ha orari fissi, utilizza strumenti informatici per svolgere la propria attività ovunque. La categoria comprende sia freelance che dipendenti, sia Millennials che cinquantenni. Non coincide con il telelavoro. È una modalità nuova di lavorare favorita indubbiamente dalle nuove tecnologie ma anche dalla trasformazione in senso “smart” sia del lavoro in sé che delle organizzazioni. Gli autori delineano il ritratto di questo nuovo tipo di lavoratore – che definiscono “nomade” – osservandolo da diversi punti di vista. La previsione è che col tempo il prefisso smart perderà la propria specificità e che tutti quelli che lavorano saranno, in qualche misura, “smart workers”, (un po’ come lo smart phone distingueva all’inizio solo un certo di tipo di telefono).

Per capire meglio di che si tratta abbiamo rivolto alcune domande ai due autori del libro.

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L'intelligenza collaborativa. Verso la social organization

L'intelligenza collaborativa. Verso la social organization

Il libro spiega come trasformare una organizzazione tradizionale in una social organization, fondata su processi orizzontali, community e strumenti di lavoro collaborativo. La Prima Parte descrive le fasi del passaggio strategico a modelli di management 4.0. La Seconda mostra l'evoluzione della funzione HR per adeguarsi alle logiche del lavoro collaborativo.Nella Terza sono presentati i principi  sui quali edificare i nuovi comportamenti diffusi. Ogni capitolo propone la testimonianza di Top Manager di realtà che hanno  anticipato il cambiamento. 
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Ariminum Circus

cop_minghettiAriminum Circus Stagione 1: a marzo in libreria. Dopo la Menzione dell’opera completa (senza illustrazioni) assegnata nel 2022 “per la costruzione audacemente sperimentale di un romanzo ibrido, insieme lisergico e filosofico, volto a restituire la deflagrazione della contemporaneità”, la Giuria della XXXVI edizione del Premio Calvino ha inserito la nuova versione illustrata della Prima Stagione di Ariminum Circus nella lista dei “30 gloriosi” del 2023, con la seguente motivazione: “per l’impeccabile scrittura intessuta di infiniti echi culturali che mira a comporre, con l’accompagnamento di splendide illustrazioni, un vorticoso manuale di letteratura futuribile”. 
 
E' disponibile sul sito di AIE (Associazione Italiana Editori) l'ebook Dal libro analogico agli ecosistemi digitali, lettura sintetica della straordinarialibrare_marcominghetti_2020 ricchezza di contenuti offerti dai partecipanti alle Dieci Conversazioni sul futuro del libro pubblicate sul blog di NOVA100 -Il Sole 24 Ore.
Lo si può facilmente scaricare a questo link. 
L'ebook, in coerenza con il titolo, è costituito da un testo scritto fruibile anche come un ecosistema digitale: grazie a un semplice sistema di collegamenti ipertestuali, è possibile tornare alle singole conversazioni e ad altri contenuti reperibili in Rete .