Come ogni mese, eccoci all’appuntamento con la riflessione su caratteristiche, potenzialità ed applicazioni concrete delle nuove tecnologie immersive (XR) in collaborazione con VRE – Virtual Reality Experience, il festival internazionale ideato e diretto da Mariangela Matarozzo che le declina in tutti i campi: dall’intrattenimento alla medicina, dall’arte al business fino alla valorizzazione del patrimonio culturale e turistico.

L’idea di questa rubrica mensile è di diffondere consapevolezza su quanto si stanno sviluppando le XR anche in ambiti ancora poco esplorati riconducibili alle cosiddette New Humanities: dialogo interculturale, cooperazione internazionale, relazioni virtuali. Dando la parola alle persone che possono raccontare concretamente il modo in cui le XR hanno cambiato i loro modelli di comunicazione e le ragioni che le hanno spinte a includere queste tecnologie all’interno dei loro progetti.

Un appuntamento insomma, ci dice Mariangela, “con alcune tra le voci più autorevoli che spaziano dall’ambito scientifico a quello accademico senza tralasciare il mondo dell’Arte”.

La settima della serie di conversazioni curata da VRE è dedicata a Sex and Tech. Dopo aver affrontato i temi dell’Etica, delle Digital Humanities, della Salute e Medicina e della Sostenibilità, religione e tecnologie immersive, Cooperazione Internazionale, vogliamo aprire uno spazio di riflessione sul rapporto tra sessualità e nuove tecnologie: ambito ancora incerto, privo di definizioni e che manca di una propria fisionomia ma che, riteniamo, possa essere molto interessante da esplorare. In Italia è difficile individuare personalità che si occupano di queste tematiche, rispetto allo scenario internazionale; conseguenza diretta del forte tabù ancora oggi connesso alla sessualità. Una riflessione destinata per sua natura a coinvolgere il corpo e a considerare l’essere umano come prodotto di una data epoca e di un dato ambiente. L’insieme di queste complessità ha reso necessario individuare le prospettive più efficaci per un inquadramento sistematico del fenomeno, da una parte, e una facile comprensione ai non addetti ai lavori, dall’altra. Questo lavoro è stato svolto da Mariangela MatarozzoGinevra MontanariMarina Massaro.

Quali sono i recenti studi sul connubio Sex & Tech? Quali le previsioni per il futuro, quali i limiti e i vantaggi socio-culturali? In definitiva, dove stiamo andando e soprattutto dove vogliamo arrivare? In questa settima Conversazione abbiamo convogliato una riflessione umanistico-culturale sviluppata a partire da due punti di osservazione differenti e una riflessione prettamente scientifica che indaga le potenzialità della realtà virtuale applicata alle neuroscienze.

Il primo approccio permette di poter osservare in modo transmediale e interdisciplinare il fenomeno della rappresentazione e dei modi di espressione della sessualità. Lo abbiamo esplorato con Mirko Lino, ricercatore universitario in Cinema, fotografia e televisione presso l’università dell’Aquila.

La vista sociologica  pone l’attenzione sui cambiamenti e le caratteristiche di questa nuova sessualità che si trasforma in rapporto alle nuove tecnologie digitali e virtuali. Ne abbiamo discusso con due interlocutori: Edi Canestrini, dottoranda in sociologia e counselor psicologico, ha effettuato molte ricerche sul tema sessualità e nuove tecnologie pubblicando diversi articoli e curando un volume edito dalla Franco Angeli; Costantino Cipolla, professore Alma Mater dell’Università di Bologna. Ha insegnato per molti anni sociologia della sessualità e ha curato molti volumi su questi temi.

L’ambito neuroscientifico scientifico è stato investigato  da Gaetano Tieri, Ph.D in Neuroscienze Cognitive e Sociali e responsabile del laboratorio di Realtà Virtuale di Unitelma Sapienza, e Martina Fusaro, Ph.D in Neuroscienze Cognitive e Sociali presso l’Università La Sapienza e IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma. La loro riflessione è basata sullo studio da loro realizzato Heterosexual, gay, and lesbian people’s reactivity to virtual caresses on their embodied avatars’ taboo zones.

 

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cop_minghettiAriminum Circus Stagione 1: a marzo in libreria. Dopo la Menzione dell’opera completa (senza illustrazioni) assegnata nel 2022 “per la costruzione audacemente sperimentale di un romanzo ibrido, insieme lisergico e filosofico, volto a restituire la deflagrazione della contemporaneità”, la Giuria della XXXVI edizione del Premio Calvino ha inserito la nuova versione illustrata della Prima Stagione di Ariminum Circus nella lista dei “30 gloriosi” del 2023, con la seguente motivazione: “per l’impeccabile scrittura intessuta di infiniti echi culturali che mira a comporre, con l’accompagnamento di splendide illustrazioni, un vorticoso manuale di letteratura futuribile”. 
 
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